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Seminaristi rendesi incontrano il Papa: “Un’emozione straordinaria”

I giovani del seminario rendese raccontano l’incontro in Vaticano col Santo Padre. Accompagnati dal vescovo Giovanni Checchinato, dal rettore don Aldo Giovinco e dalla direttrice suor Rosetta Napolitano

«Nelle parole del Papa si trova l’immagine del lavoro che rimanda concretamente all’opera che il Signore continua a svolgere nella mia vita dal giorno in cui ho avvertito la prima sollecitazione ad avvicinarmi di più a Lui. Proprio come un artigiano non ha mai smesso di livellare, smussare e curare alcuni aspetti della mia umanità».
Un seminarista cosentino del quarto anno racconta l’incontro speciale con Papa Francesco che nei giorni scorsi ha accolto nella Sala Clementina del palazzo apostolico i vescovi delle Chiese di Calabria, insieme alle comunità dei quattro seminari calabri. I giovani della struttura rendese erano accompagnati dal vescovo Giovanni Checchinato, dal rettore don Aldo Giovinco, dagli altri formatori e dalla direttrice dell’Istituto teologico cosentino suor Rosetta Napolitano. Il Santo Padre ha insistito sul senso del cammino che i giovani stanno conducendo in preparazione al sacerdozio, a partire da alcune domande: «Che cosa cercate? Qual è il desiderio che vi ha spinto a uscire incontro al Signore e a seguirlo sulla via del sacerdozio? Cosa stai cercando in Seminario? E cosa cerchi nel sacerdozio?».
Grande attenzione è stata rivolta dal Papa anche allo stile di formazione. Il pontefice, nel dialogo con i vescovi, i formatori e i seminaristi, ha sottolineato: «Siete una bella comunità e vi incoraggio ad essere, per la vostra terra, lievito di Vangelo e segno vivo di speranza. Camminate insieme, e la formazione sia in un unico Seminario, o in due o in tre, ma insieme, non isolati in piccoli gruppetti. Questa parola insieme è il messaggio».
I seminaristi hanno ascoltato con attenzione l’invito del Papa e si dicono entusiasti di poter continuare a camminare nella comunione. Uno di loro, che vive gli ultimi anni della formazione iniziale, commenta: «Il Papa ha inteso sottolineare l’importanza di una formazione presbiterale che non sia ridotta a logiche numeriche, ma che alla luce dello Spirito formi realmente l’umano. L’invito a camminare insieme in unità ricorda l’importanza della Chiesa-una che testimonia l’amore di Cristo nella comunione, da non confondere con l’omologazione».

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