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Nel Cosentino meno culle, più emigrati. Si spopola la costa tirrenica

Ad Amantea l’unico dato in crescita dal 2011. I piccoli borghi continuano a perdere residenti

Un panorama della costa tirrenica cosentina

Piccole e grandi realtà, tra borghi, cittadine e paesini, ricolmi di cultura e tradizioni che si svuotano. La popolazione è in netto calo in quasi tutta la Provincia, come nel resto della Regione. Ad eccezione di Rende ci sono Comuni che hanno perso migliaia di abitanti.
Il capoluogo innanzitutto. Cosenza si assesta a 64.073 abitanti (in precedenza nel 2011 all’ultimo censimento erano 69.484). Male anche San Giovanni in Fiore che scende a 16.106 (17.912 nel 2011), Acri che tocca i 19.127 (prima erano 21.254), Cassano è a 16.579 (dodici anni fa erano 17.28) mentre a Corigliano-Rossano si scende di cento unità: oggi sono 74.173. L’isola felice è Rende con i suoi 36.123 abitanti, il suo rapporto è positivo di circa tremila unità (33.555 erano nel 2011) grazie in particolare all’Unical e quell’espansione commerciale (circa un centinaio di esercizi in più nell’ultimo periodo) che ne fanno uno dei centri più attraenti della Provincia. Trend negativo anche nelle altre province calabresi: Reggio Calabria perde 8mila unità scendendo a 172.479 abitanti; mentre Catanzaro ne perde circa 4mila passando a 85.609, e altre due mila unità le perde Vibo Valentia che scende a 31.480. Soltanto Crotone regge l’urto.
Andiamo al Tirreno cosentino dove i numeri sono in netto calo. Meno nati e molti emigrati. Un dato negativo in particolare nei piccoli borghi. I paesi si salvano solo grazie agli stranieri regolarmente censiti - a Scalea sono quasi mille - e riescono in parte a sopperire a questo calo.

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