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Cosenza, tutti sulla graticola: scatta il ritiro punitivo per la squadra rossoblù

La misura è colma. Che il Cosenza fosse nei guai era chiaro ai tifosi ben prima della quarantena. Una sconfitta in più o in meno non cambia la sostanza, ma c'è modo e modo di perdere. E i rossoblù lo hanno fatto male, malissimo contro lo Spezia. Già dopo la gara alcuni sostenitori del Cosenza hanno affisso striscioni espliciti all'esterno della sede della società (“Guarascio vattene”), rimossi ieri mattina. Un altro - indirizzato alla squadra - è stato esposto a pochi metri dal botteghino di via degli Stadi.  Guarascio esce dal guscio. Il patron non ha gradito l'epilogo di Spezia-Cosenza e ha optato per il ritiro (di un giorno, al momento, tenendo conto che la squadra domani pomeriggio sarà già in campo). Una reazione tardiva, in perfetta linea con l'andamento lento che caratterizza il percorso del patron.

Sirene e avvoltoi. Intanto il tam-tam cittadino riguardo a cordate di imprenditori - una tiritera sempre di moda, da decenni, nella città dei bruzi, quando la squadra barcolla dal punto di vista dei risultati - pronti al grande passo ha già iniziato a riempire i marciapiedi cittadini. Da via degli Stadi giurano che nessuno si è mai seduto a trattare. Inoltre il presidente del Cosenza, che non ha saputo coltivare l'orticello cadetto a dovere soprattutto nell'ultimo anno (basti pensare che la squadra si è presentata in ritiro con pochissimi giocatori che hanno composto la “rosa” definitiva), non gradisce il clamore mediatico dei papabili acquirenti. A ogni modo aspetta di capire come proseguirà la stagione prima di prendere in considerazione una eventuale cessione. Il clima si sta facendo pesante. E una retrocessione sancirebbe la rottura definitiva tra Guarascio e l'ambiente rossoblù. Tifosi in primis che, ormai da mesi, l'hanno piazzato sulla graticola.

L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Cosenza

 

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