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Cosenza: Trinchera via, Sueva rinnova. Ma Guarascio "buca" ancora

La conferenza dei sei colpi realizzati durante il calciomercato di gennaio si è trasformato in nuovo passaggio a vuoto di Eugenio Guarascio. Il presidente rossoblù, incalzato dalle domande, ha fatto riferimento al suo codice linguistico particolare per addensare i concetti di frasi vuote. Il “talk” organizzato dalla società ha floppato perché non ha risposto a chiare lettere a ciò che tutti avrebbero voluto sentire: nella prossima stagione, Trincherà sarà il direttore sportivo del Cosenza oppure no? La differenza di posizioni dimostrata dai due protagonisti però è sintomatica di ciò che accadrà, come ha detto il direttore sportivo, “in maniera spontanea”. Ovvero il suo addio. “Sono sempre stato in sintonia con il presidente. Orgoglioso di essere qui perché Cosenza è una grande piazza. Il presidente mi ha dato la possibilità di dimostrare le mie qualità umane e professionali. Abbiamo un obiettivo da raggiungere con impegno, ci incontreremo a fine stagione”. Le sue parole sono seguite di pochi minuti a ciò che si era limitato a dire Guarascio: “A breve ci incontreremo”. Posizioni differenti che testimoniano un rapporto ormai quasi giunto al capolinea.
Il Guarascio-pensiero. Il numero uno di via degli Stadi ha tergiversato come fatto già in altre circostanze soprattutto sulle altre domande. E in una si è esposto categoricamente: “Sueva? Ad ore annunceremo il suo rinnovo, con lui siamo in grande sintonia”. Solo un azzardo o al giovane elemento di Occhiuzzi sarà dato realmente un contratto da professionista? Diventerà interessante capire anche di quanti anni sarà il vincolo perché – dice ancora Guarascio, riferendosi agli aspetti che caratterizzano la sua gestione – “i calciatori di oggi preferiscono non vincolarsi più per un periodo più lungo di dodici mesi. Vogliono decidere in che squadra giocare per rincorrere le loro ambizioni”.  Il Cosenza vive ogni anno le stesse perplessità ma “avere dei calciatori di proprietà nel calcio moderno non serve” e se in ritiro si presenta con una sfilza di calciatori giovani perché è capace di attrezzare soltanto un roster degno del calcio a 5, “la colpa è del calciomercato, che andrebbe riformato”. Questi i pensieri di Guarascio, condensati da una melassa stucchevole, che rischia di annoiare facilmente pure l’uditore più paziente. “La mia storia parla per me” ha risposto a chi gli ha chiesto quale sia il suo obiettivo. I tanti meriti che gli dovrebbero essere costantemente riconosciuti passano in secondo piano davanti alla cocciutaggine con cui rifiuta di ascoltare gli “input” che gli provengono dall’esterno. La programmazione a breve termine probabilmente ha impedito alla sua creatura di compiere quel salto di qualità che garantirebbe maggiore soddisfazione anche alla sua sete e oculatezza imprenditoriale. Gli investimenti però restano sempre un passo indietro. Così, la plusvalenza realizzata con la cessione di Baez e i proventi di quella futura di Falcone serviranno a mantenere gli occhi attenti soltanto a due voci bilancio, “entrate e uscite”.
La carica del tecnico. Ad elettrizzare i tifosi in ottica derby quantomeno ci ha pensato Roberto Occhiuzzi: “La rosa che mi è stata messa a disposizione è molto forte. Voglio tradurre in punti gli sforzi compiuti da Trinchera e Guarascio. Ho un obbligo nei confronti dell’ambiente, voglio regalare loro una serata indimenticabile e confido nell’aiuto dei miei ragazzi”. A margine della conferenza di Antzoulas, Crecco, Gerbo, Mbakogu, Tremolada e Trotta è stata presentata la maglia “special one” con cui i “Lupi” tenteranno di azzannare lunedì sera la Reggina.

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