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Cosenza, resta tutto com'è: Novellino non interessa più. Guarascio e il Gattopardo (mancato)

Il tempo passa ma il presidente ha rimesso tutto in discussione: può accadere qualsiasi cosa da qui alle prossime ore

“Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi”. La frase centrale de ‘Il gattopardo’, pellicola firmata Luchino Visconti e ambientata nella Sicilia a cavallo tra la fine del 1800 e l'inizio del XX secolo, calzerebbe a pennello per rappresentare il momento vissuto dal Cosenza calcio: servirebbe una scossa per salvare la categoria. Ma il presidente Guarascio resta arroccato sulle proprie posizioni. Quali? Temporeggiare, sempre e comunque. E così, anche la pista Novellino - caldissima (rovente) appena qualche ora fa, si è di colpo raffreddata fino a diventare gelida e a dissolversi nell'aria. Perché? Semplice, perché il presidente del Cosenza si è preso altro tempo per pensare.

I motivi dello stop

Al portafoglio non si comanda

Il primo, quasi banale da sciorinare conoscendo il presidente rossoblù, è l'investimento che bisognerebbe operare a quattro giornate dalla fine e con una situazione quasi compromessa. Perché oltre allo stipendio da dare a Monzon, il numero uno della società di via degli Stadi dovrebbe onorare fino in fondo il suo impegno (triennale) con l'attuale - sempre fino a prova contraria - tecnico Occhiuzzi. Non un euro di meno.

Una scelta salomonica

Decidere di... non decidere. Un qualcosa di già visto in riva al Crati. Ma il motivo è ben preciso. Guarascio vorrebbe fare approdare fino in fondo la barca allestita dal duo Trinchera-Occhiuzzi senza voler offrire alibi a nessuno. E dunque, perché assumersi la responsabilità di cambiare, nonostante i suoi più stretti consiglieri, da giorni, bussino alla sua porta proponendo nomi e soluzioni?

Le tempistiche

Più tempo passa (allenamento nel pomeriggio), più un cambio della guardia sarebbe stato inutile. Qualora ci fosse stato, il nuovo tecnico avrebbe dovuto già indossare i colori sociali rossoblù da stamattina. E invece...

La posizione di Occhiuzzi

Il tecnico di Cetraro non molla la presa, convinto ancora che il miracolo possa essere portato a compimento. Di certo però dovrà fare i conti con una cruda realtà: la sua avventura in riva al Crati prosegue ma non è una scelta convinta della proprietà. Semmai è la “soluzione” meno sanguinosa per le casse del patron.

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