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Cosenza e la fiducia patologica del ds Gemmi: “Non tollero sentenze”

Gemmi e Dionigi

La seconda conferenza di Roberto Gemmi nella sala stampa “Bergamini” è scivolata in fretta. Il direttore sportivo del Cosenza, che complice il caldo ha rinunciato alla giacca, è rimasto inizialmente sulla difensiva poi si è via via sciolto e completato la sua “prestazione” in tempi record rispetto ai precedenti. Ha confermato alcuni dei titoli già sigillati poco meno di due mesi fa, quando di fianco a lui c’era anche Davide Dionigi, e 24 operazioni di mercato più tardi (16 arrivi e 8 partenze) è ripartito dal lavoro compiuto per aggiungerne di altri.
Una considerazione solida ha fatto da architrave al suo pensiero quando qualcuno ha avanzato perplessità sulla media età: «Accetto che si dica che questa sia una squadra nuova ma non tollero sentenze. Dopo cinque partite, francamente, neppure io sono stato in grado di costruire un’opinione sulle qualità della rosa. Ripeto, il mio modo di lavorare si basa su un concetto, che è la voglia di stupire. Lo dico con umiltà perché sarà poi il terreno di gioco a chiarire quali potranno essere le ambizioni del Cosenza. Per me esistono due categorie per giudicare un calciatore. Ci sono quelli bravi e quelli meno bravi. Qualsiasi altra classe ritengo sia secondaria».

Fiducia patologica

Il ds napoletano naturalmente non si è assegnato un voto ma ha fatto delle confidenze su alcuni lati del suo carattere. «Quando termina il calciomercato non sono mai contento. Sono curioso di seguire la crescita della squadra per valutare qual è il nostro tetto. Mi sono mosso per costruire un organico competitivo. La mia fiducia è patologica», ha poi continuato con una battuta. «Il campionato è cominciato bene, stiamo rispondendo bene ma è ancora troppo presto per qualsiasi tipo di giudizio. So come va il calcio e non mi illudo, specie quest’anno in cui il calciomercato è rimasto aperto per così tanto tempo. Ciò ha inquinato le prime analisi. Bisogna attendere prima di potersi sbilanciare».

Valore

Il numero dei calciatori di proprietà è lievitato ulteriormente, sulla strada del percorso già avviato con Goretti. Indice di un rinnovato pensiero pure di Guarascio, fino a poco tempo fa avverso ai calciatori di proprietà. «Il mio obiettivo è sempre quello di creare valore per la società. Da questo punto di vista posso ritenermi molto soddisfatto perché tra i calciatori approdati a Cosenza soltanto 3 sono giunti in prestito secco ma con premi di valorizzazione molto alti, 2 hanno obblighi di riscatto facilmente raggiungibili, 4 sono stati prelevati con diritto di riscatto e controriscatto in favore dei club da cui sono arrivati mentre 7 sono stati prelevati a titolo definitivo. Durante la prima fase, poi, ho rinnovato i contratti di Matosevic e Zilli. Quanto alle uscite, con Corsi parlo ogni giorno. Credo sia in una fase della sua carriera in cui deve maturare alcune scelte, toccherà a lui decidere. Nel club ha tutte le porte aperte. Kongolo per il momento è con noi e ce lo teniamo stretto perché negli anni tanti calciatori con la valigia in mano sono poi risultati determinanti. Il calcio offre grandi storie di riscatto».

Patrimonio

Un “capitale” crescente per la società di via degli Stadi che ha in organico poi due prodotti arrivati in prima squadra dopo aver compiuto il precedente percorso di formazione in Primavera, Aldo Florenzi e Massimo Zilli. «Ho sentito tante voci riguardanti loro due ma di fatti concreti ce ne sono stati molto pochi. Soprattutto per ciò che concerne Zilli, ci sono stati dei sondaggi da parte di altre società per un prestito ma mai un affondo concreto perché hanno compreso la mia fermezza. Finora ha giocato poco ma troverà il suo spazio e riuscirà a fare anche i suoi gol. Deve avere pazienza e continuare ad allenarsi perché arriverà il suo momento. Sia io sia Dionigi abbiamo grande fiducia in lui e siamo consapevoli del suo valore. Florenzi e Zilli devono rimanere umili continuando a dimostrare tanto con la maglia del Cosenza».

Avanzamento costante

Gemmi, infine, ha parlato di una crescita globale di cui è capace tutto l’ambiente. «Siamo stati i primi ad aver depositato un contratto appena si è aperto il calciomercato. Volevo inviare un segnale forte. Perché questo club ha una storia e una tradizione lunghissima e un seguito enorme, non scopro io i numeri che è capace di fare il Cosenza sia in casa sia in trasferta. Dobbiamo essere all’altezza di ciò e devo essere sincero di aver trovato un gruppo di lavoro molto preparato con cui è possibile intraprendere un avanzamento costante sotto ogni aspetto. Stiamo lavorando in questa direzione, stimolati pure dal forte attaccamento del presidente Guarascio».

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