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Cosenza, Guarascio guarda all’orizzonte: “Vogliamo la A”. Saluta Vaisanen

Vaisanen verso l'addio

Tra i calciatori che potrebbero salutare fra pochi giorni il Cosenza vi è Sauli Vaisanen. Il centrale finlandese, che ieri ha compiuto 29 anni, ha il contratto in scadenza il prossimo 30 giugno. Nel 2021, l’ex Crotone e Chievo Verona è giunto in riva al Crati con una formula annuale condita da un’opzione di rinnovo scattata poi con il conseguimento della salvezza. Quest’anno però ha cominciato il campionato con gli stessi interrogativi sul futuro. Ancora più incombenti considerata la mancanza di clausole per la sua permanenza in riva al Crati. Quando durante la scorsa estate e nella prima parte del torneo sono stati presi in esami i rinnovi di alcuni giocatori (Matosevic, Zilli, Rigione e Florenzi), il direttore sportivo Roberto Gemmi ha lasciato intendere che il prolungamento del giocatore di Helsinki non era nelle priorità del club. Un discorso simile a quello che si è sviluppato per Joaquin Larrivey, poi ceduto durante la finestra di mercato invernale. Ora, la porta d’uscita potrebbe prospettarsi pure per Vaisanen dal momento che il dialogo non è mai stato aperto, complice pure la precaria condizione di classifica con cui i silani hanno convissuto.
Difficile attendersi novità immediate, considerato che in questa fase il primo ad essere in discussione è lo stesso Gemmi, pure lui in scadenza. Ipotizzare pertanto la permanenza in riva al Crati del finlandese sembra inverosimile. I prossimi giorni potrebbero fare chiarezza ma la sensazione netta è che il Cosenza possa prescindere da lui.

Patron sicuro. Il presidente Eugenio Guarascio, intervenuto sulle frequenze di “Radio Sportiva”, intanto, continua a mostrarsi sicuro di un futuro luminoso per il suo club: «I tifosi hanno ragione a chiedere un campionato meno complicato ma bisogna inquadrare la situazione. Questo è stato un torneo di altissimo spessore, basti pensare alle squadre che sono retrocesse. Quest’anno però ci sono le condizioni per fissarci un obiettivo diverso. Il nostro obiettivo è sviluppare un programma che possa consentirci di raggiungere la serie A. Per Florenzi hanno bussato diversi club alla nostra porta. Siamo orgogliosi di lui».
I tifosi meno. In parziale risposta, in serata è arrivata una nota dell’associazione “Cosenza nel cuore”: «Ancora una volta la salvezza è avvenuta in modo a dir poco estremo e rocambolesco. Ora si pongono i soliti quesiti ma questa volta ne aggiungiamo un altro. È ormai evidente che la società così costituita e organizzata, da sola non può che garantire questi campionati. Volendo vedere elementi positivi, certamente non possiamo che rilevare, accanto a coincidenze e casi fortuiti, un lavoro di base accettabile, seppur tra mille difficoltà e incertezze, altrimenti non arriverebbero queste continue salvezze al limite della retrocessione, arrivata peraltro in un’occasione salvo poi risultare indolore. Questa base, è chiaro, deve essere necessariamente alimentata e incrementata. Le istituzioni dove sono? I politici che potrebbero fungere da acceleratore, per consentire l’allargamento della società, dove sono? Assistiamo invece a politici “ultras per un giorno sul web” e a progetti, promesse di lavori sullo stadio, che non portano a nulla di concreto. Siamo convinti che il presidente Guarascio si organizzerà nel migliore dei modi e che, sempre nel migliore dei modi, interloquirà con i tifosi, con le istituzioni e con la classe imprenditoriale. In una logica di interscambio società-città-tifoseria, non può essere altrimenti. La promessa annuale di miglioramenti e di step da raggiungere vorremmo toccarla con mano in maniera più decisa. Essere tifosi, essere dirigenti del Cosenza è una passione, una missione, una professione, un impegno, una responsabilità. Ad ognuno il suo ruolo».

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