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Cosenza, primi segnali positivi. Intensità di gioco e leader al top

Calò e Tutino (ieri il nove silano ha festeggiato il suo ventisettesimo compleanno) sono i fari su cui puntare

Il Cosenza di Fabio Caserta ha fatto un figurone nel giorno della prima prova del campionato. Sicuramente l’Ascoli ci ha messo del suo per rendere abbordabile il compito dei rossoblù, ma alcuni messaggi sono emersi nei primi minuti di una partita che ha perso rapidamente mordente a causa della netta inferiorità numerica degli avversari.

Tambureggiante

Nelle prime battute di gioco è risaltato il ritmo impresso alla gara dai silani. La formazione rossoblù ha soffocato con un pressing ottimamente organizzato la manovra della squadra di Viali. Recuperata la sfera hanno cercato il gioco diretto o in altre circostanze hanno sfruttato il campo in ampiezza con D’Urso e Arioli che hanno concesso lo spazio laterale a D’Orazio e Martino. Diverse trame interessanti, palleggio con le idee chiare e poche pause. Fabio Caserta ha apprezzato l’applicazione con cui il gruppo segue alla lettera le sue istruzioni. Nella conferenza stampa successiva al match, si è anche detto sicuro che i suoi uomini abbiano la capacità di mantenere il ritmo su certi livelli per quasi l’intero minutaggio. Con l’Ascoli, vari uomini presenti al calcio d’inizio sul terreno di gioco hanno offerto una prestazione appariscente.
Tutino-maniaIl suo arrivo ha galvanizzato l’ambiente. Gennaro Tutino, in riva al Crati, non è un calciatore come gli altri. Lui lo avverte e sa bene il forte legame che ha costruito con la tifoseria nella sua prima tappa cosentina. Ciò esalta pure lui, attaccante che vive d’entusiasmo e che ha bisogno di sentirsi importante per rendere al massimo. Sabato sera è andato a segno per la seconda volta consecutiva. Come era successo con il Sassuolo, la rete è giunta su calcio di rigore. Poi nella ripresa è stata la traversa a negargli la gioia della doppietta, con poche ore d’anticipo rispetto al suo ventisettesimo compleanno, festeggiato ieri.

Recupero Calò

In crescita pure Giacomo Calò. L’anno scorso il centrocampista ha lamentato il fatto di non aver potuto svolgere il ritiro. Ciò ne ha condizionato la stagione, qualche stop fisico e le caratteristiche tattiche della squadra lo hanno frenato ulteriormente. Questa volta si è presentato in ben altro modo. La presenza in panchina di Caserta è un fattore da non sottovalutare. Il calciatore triestino copre parecchio campo, si fa carico delle responsabilità, si abbassa sulla linea dei difensori per avviare la manovra e si produce in attacco tentando il tiro, come avvenuto in occasione del fallo di mano di Rodriguez.

Dilemma D’Urso

Quante storie cambiano il corso durante il calciomercato. Nelle prossime ore diventerà più chiaro se questo accadrà pure per Christian D’Urso. Il trequartista di Rieti è stato protagonista di una prestazione maiuscola contro l’Ascoli. Quando ha la possibilità di sviluppare il suo gioco ed esprimersi con la testa libera di pensieri, il numero dieci del Cosenza è un giocatore differenziale. All’esordio, ha disseminato varie giocate decisive durante la partita ma da un po’ di tempo il direttore sportivo Roberto Gemmi ha comunicato al suo entourage che il calciatore è in uscita. Caserta, in conferenza stampa, ha usato parole dolci per lui. Vi è un ripensamento oppure la volontà è ancora quella di non contare su D’Urso? Oggi può essere un giorno chiave.

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