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Il ponte di Calatrava come metafora

Domani è il grande giorno, già annunciato e poi posticipato per un paio di volte, a causa del protrarsi dei lavori. Ma domani, presente anche il progettista, Santiago Calatrava, a Cosenza sarà inaugurato il nuovo ponte che, intitolato subito a San Francesco di Paola, patrono della Calabria, diventerà uno dei simboli, insieme al re visigoto Alarico, della città dei Bruzi.
L’Amministrazione comunale, guidata da Mario Occhiuto, punta molto sull'effetto ritorno dell’opera, che, prima ancora che essere una infrastruttura viaria e di collegamento tra le due sponde del Crati, in un’area che diventerà il nuovo quartiere residenziale di Cosenza, quello dei Gergeri, fino a qualche tempo fa degradato e sede di un villaggio Rom, è una vera opera d’arte: la sua antenna obliqua si staglia in alto per quasi cento metri ed è visibile anche da fuori città.

Le sue luci, rigorosamente a led, per il risparmio energetico, consentono poi di vederlo, in un’atmosfera molto suggestiva, anche nelle ore notturne. La sua apertura consentirà inoltre al sindaco di realizzare un altro tassello del suo programma: quello di chiudere al traffico veicolare il vecchio ponte che sorge alla confluenza del Crati e del Busento, realizzando un altro pezzo di isola pedonale, una piccola "Trastevere" densa di locali dedicati alla gastronomia locale.

 Il fiume, inoltre, dopo i lavori di costruzione di una piccola diga, si alzerà di livello e diventerà navigabile, per piccole imbarcazioni, creando un nuovo punto di incontro e di svago proprio nel cuore della città. Progetto ambizioso, che è però osteggiato da molti. In questi giorni diverse associazioni, e anche il Movimento 5 Stelle e le opposizioni consiliari, hanno paventato che una parte dei finanziamenti di questa opera, pensata addirittura dal sindaco Giacomo Mancini, siano da ricondurre all’utilizzo dei fondi Gescal, destinati invece agli alloggi popolari. Facendo poi intravvedere molti interessi sui terreni intorno al ponte, sui quali sorgeranno nuove costruzioni.

Nella stessa area è in fase di completamento anche un maestoso planetario, che sarà il più grande dopo quello di Milano, pronto, probabilmente, per l’estate. Polemiche anche sul costo della cerimonia di inaugurazione del ponte, presentata in pompa magna a Roma, presso la Camera dei Deputati: si parla di circa 130.000 euro, una parte dei quali messi a disposizione dalla ditta che ha costruito la struttura, la Cimolai. Ma lo spettacolo, denominato "Il ponte che canta", nel disegno del sindaco Occhiuto, dovrà restare nella storia. Si prevede l'esibizione di un pianista sospeso nel vuoto, che suonerà anche musiche del cosentino Alfonso Rendano. E poi spettacolari apparizioni aeree e giochi di luce, sul quale vige il più totale "top secret". Il tutto a cura dello studio di Valerio Festi, che si è occupato anche dell’apertura dei XX Giochi Olimpici invernali di Torino. Per un ponte che è costato (opere accessorie comprese) circa 20 milioni di euro, la spesa sembra una bazzecola. Ma, appunto, non tutti sono d’accordo e domani sono annunciate anche delle marce di protesta da parte del Comitato Prendocasa e diversi gruppi politici. Ma il sindaco Occhiuto tira dritto: ha ripreso in mano il progetto, risalente al 2000, già nel 2011 e, superando i pantani burocratici, ha trovato i finanziamenti per realizzare questa opera che, con i suoi 130 metri di ampiezza e più di 100 di altezza, è il ponte strallato più alto d’Europa. Diventerà un’attrattiva turistica d’eccezione? E’ la scommessa di tutta una città. 

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