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Cetraro, consegnato l'ex albergo "La Perla" al Comune

Il sindaco Ermanno Cennamo ha proposto l'intitolazione della struttura a Giovanni Losardo «quale presidio e simbolo di legalità sul nostro territorio»

«Si intitoli questa struttura a Giovanni Losardo, quale presidio e simbolo di legalità sul nostro territorio». È quanto ha dichiarato il sindaco, Ermanno Cennamo, nel giorno in cui, con una breve cerimonia svoltasi ieri mattina, l’ex albergo “La Perla” è diventato un bene dello Stato ed è stato contestualmente consegnato dall’Agenzia del Demanio al Comune di Cetraro, nella qualità di ente delegato alla gestione del demanio marittimo. Un bene che, da triste simbolo di illegalità, potrebbe presto trasformarsi in luogo deputato a ospitare la nuova Tenenza della Guardia di Finanza della cittadina tirrenica.

Alla cerimonia di consegna, oltre al sindaco, hanno partecipato gli assessori comunali Carmine Quercia e Tommaso Cesareo, il consigliere comunale Massimiliano Vaccaro, rappresentanti della Guardia di Finanza provinciale e locale, una delegazione del presidio Libera “Lucio Ferrami” capeggiata da don Ennio Stamile, l’associazione S. Benedetto Abate, la Capitaneria di Porto, i Carabinieri, la Polizia municipale, i dirigenti comunali Giuseppe Curcio, Massimo Aita e Nadia Pugliese e una delegazione di Italia Viva di Cetraro. «Abbiamo preso possesso dell’ex Perla - ha dichiarato il sindaco Cennamo a margine della cerimonia - un bene che ritorna nel patrimonio dello Stato e che presto rivedrà la luce grazie a un intervento straordinario che ne prevede la messa in sicurezza. Con i colleghi di giunta chiederemo formalmente che esso diventi presidio di legalità e sia intitolato al compianto Giannino Losardo, fulgido esempio di legalità».

«Una giornata davvero significativa - hanno sottolineato i rappresentanti dell’associazione S. Benedetto Abate - perché dopo 40 anni di iter burocratico-amministrativo-giudiziario, lo Stato si riappropria di un bene immobile che ha rappresentato l’inizio dell’ascesa criminale del clan Muto, consegnato al comune di Cetraro per essere utilizzato secondo gli scopi previsti dalla Legge. Ma la società civile, le realtà associative, le comunità parrocchiali erano del tutto assenti, tranne il gruppo Italia Viva, il consigliere di minoranza Massimiliano Vaccaro e pochi cittadini. Auspichiamo che possa essere nonostante tutto un segno di rinascita e di riscatto per la nostra città».

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