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Esonda il fiume Crati, evacuate famiglie a Corigliano Rossano

Apprensione tra i residenti, per lo più agricoltori, ma non si sono registrati feriti o situazioni di particolare criticità

Finisce sottacqua la contrada Foggia nel territorio coriglianese, quasi al confine con il comune di Cassano allo Jonio. Ad inondarla il fiume Crati, che nel primo pomeriggio di ieri non è riuscito a contenere entro i suoi argini la tumultuosità della piena delle sue acque ingrossatesi per la pioggia abbondante caduta tra domenica e lunedì. Sul chi va là anche i residenti della zona Thurio e Ministalla, già duramente colpiti dall’alluvione del novembre 2018, ma che per il momento sono rimasti all’asciutto grazie ai lavori effettuati nel punto dove, due anni fa, gli argini errano letteralmente tracollati sotto l’impeto furioso del fiume. A non reggere questa volta sono stati gli argini più in basso, nel tratto della Foggia, dove i vigili del fuoco sono dovuti intervenire per evacuare una decina di famiglie. Le famiglie evacuate sono state accompagnate nei locali di un istituto scolastico della frazione Cantinella dove la Protezione civile ha allestito un punto di ricovero. Per l'esondazione del Crati è stata sospesa la circolazione ferroviaria sulla linea ionica Sibari - Crotone, in prossimità della località Thurio. Gli agrumeti e i pascoli della zona sono stati allagati e compromessi. L’acqua è entrata anche nelle stalle dove trovano ricovero le mucche, che ora, come spiegano i proprietari “soffriranno la fame”. Un magazzino di lavorazione di agrumi è stato inondato e gli operai sono dovuti scappare. Celermente la macchina comunale si è messa in moto, dimostrando efficienza, ma resta, come al solito, la problematica legata a lavori finanziati e che dovevano essere stati già effettuati, mentre quelli portati a termine sono comunque “precari e mai risolutivi. In cinque anni- dichiarano ancora i residenti- ci siamo allagati ben otto volte”.

I ritardi

Intanto, a spiegare le ragioni di 18 mesi di ritardi è la senatrice Rosa Silvana Abate. “In quel tratto di fiume sono stati completati due interventi: il primo da 4 milioni di euro a protezione della zona archeologica di Sibari e il secondo da 1,2 milioni di euro proprio in località Thurio per mettere in sicurezza l’argine. Era stato finanziato nel Patto per il Sud un ulteriore intervento di 8 milioni di euro per la messa in sicurezza degli argini su entrambi i lati, fino al vecchio percorso della Ss 106”. A febbraio del 2020 , spiega ancora la senatrice “si era alle fasi finali per aggiudicare la gara della progettazione. Ma, con il cambio di Governo della Regione Calabria e col cambio di guardia alla guida del dipartimento competente, nulla si è più mosso. “L’intervento da 8 milioni sarebbe, dunque, fermo soltanto perché il Rup deve formalizzare l'assegnazione della gara di progettazione”.

Coldiretti

«Non  bastava la difficile campagna agrumicola con prodotto invenduto e rimasto sugli alberi. Sull’agrumicoltura del Coriglianese  si abbatte una nuova calamità. In località “Foggia” nell’area urbana di Corigliano – riferisce Coldiretti – l’argine del fiume Crati ha ceduto e numerosi ettari di agrumeti (è in corso la stima) sono stati allagati. Gli uffici di Coldiretti stanno seguendo la vicenda  collaborando  con il comune e la protezione civile. La prima cosa da fare è mettere in sicurezza le famiglie e le persone che si trovano nell’area, dopo inizierà la conta dei danni che – preannuncia Coldiretti – saranno pesanti. La codiretti segnala anche piccole ma numerose frane nel Poliino. Il dissesto idrogeologico continua a rimanere una necessità su tutto il territorio».

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