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Cosenza, gli ambientalisti: "I lavori sul Campagnano privano fauna selvatica del loro habitat naturale"

A  Cosenza e Rende interventi meccanici lungo il Torrente Campagnano privano la fauna selvatica del loro habitat naturale

"Ancora una volta siamo costretti ad  intervenire su una problematica assai diffusa quanto discutibile che è la pulizia meccanica di fiumi e torrenti. Questa volta a farne le conseguenze è il tratto cittadino del Torrente Campagnano al confine tra i due comuni di Rende e Cosenza nel tratto compreso tra il ponte Campagnano e il quartiere di via Popilia".

E' quanto affermano in una nota i movimenti: LIPU Calabria Coordinamento Regionale e Delegazione Provinciale di Rende - WWF Calabria Citra - Italia Nostra Vice Presidenza Nazionale - Forum Ambientalista Calabria - I Giardini di Eva – MEDiterranean MEDIA - Associazione  Ambientalista “il Riccio”  Castrovillari  - Associazione Solidarietà e Partecipazione Castrovillari - Comitato "Piazza Piccola Cosenza" - Comitato “Riforma Rivocati" - Fiab Cosenza Ciclabile.

"Non si capisce come, dei lavori di pulitura di un alveo fluviale, evidentemente per liberarlo anche da plastica o altri materiali di rifiuto, vengano eseguiti con mezzi meccanici facendo tabula rasa di tutto, compresa la vegetazione ripariale, nonché diversi canneti che erano presenti lungo le sponde e luogo di rifugio e sosta per molte specie animali e che ora si trovano ammassati in grossi cumuli lungo le due sponde.

Questa pratica del tutto anti-ecologica, e purtroppo assai diffusa negli ultimi anni, porta alla distruzione di delicati equilibri naturali trasformando un ecosistema ricco di vita e di biodiversità in un vero e proprio deserto ecologico.

Tra l’altro in questo periodo molte specie di uccelli, sia passeriformi che acquatici, sono in fase di nidificazione per cui estirpando la vegetazione vengono eliminati anche nidi e intere nidiate. La vegetazione ripariale rappresenta un insostituibile ambiente di vita per un gran numero di specie animali, tra cui diversi uccelli, mammiferi, anfibi e rettili, tutelati a livello regionale, nazionale e comunitario.

A questo punto ci chiediamo se i due comuni sono in possesso delle dovute autorizzazioni e chi le ha rilasciate visto il periodo non certamente indicato ad eseguire questi tipi di lavori.

Ci chiediamo anche se entrambi i comuni hanno tenuto conto delle Direttive Uccelli e Habitat  e la Direttiva Quadro sulle Acque (DQA). L’obiettivo generale delle due direttive ambientali dell’UE è quello di conservare gli habitat e la fauna selvatica più preziosa e in via di estinzione, compresi quelli connessi ai fiumi e torrenti. L’obiettivo della Direttiva Quadro sulle Acque invece è quello di prevenire il deterioramento qualitativo e quantitativo, migliorare lo stato delle acque e assicurare un utilizzo sostenibile basato sulla protezione a lungo termine delle risorse idriche disponibili.

Ci chiediamo anche che fine hanno fatto tutte quelle specie legate alla vegetazione ripariale, dai passeriformi come l’usignolo di fiume agli ardeidi come garzette e aironi a folaghe e gallinelle d’acqua, specie quest’ultime sempre ben visibili e motivo di attrazione naturalistica. E non è solo l’ornitofauna a soffrire ma anche le popolazioni di pesci e anfibi perché questi interventi porteranno ad una variazione del microclima, soprattutto nel periodo estivo.

Per l’ennesima volta il valore ecologico dei fiumi e torrenti che attraversano i tratti urbani, nonché  la vegetazione spontanea che cresce lungo le sue sponde ela fauna selvatica che abita questi ambienti, non viene riconosciuto e considerato durante la progettazione e realizzazione di opere pubbliche.

E’ palese a tutti tranne, ancora una volta, a chi amministra il bene pubblico, che interventi del genere sono deleteri e assolutamente da evitare per i motivi appena illustrati. Rivolgiamo pertanto un appello affinché chi di competenza possa immediatamente bloccare i lavori, così come concepiti, per avviare invece un’opera di manutenzione concordata con esperti del settore per evitare ulteriori ed inutili danni all’ambiente naturale.

Quando vengono eseguiti interventi che riguardano l’ambiente sarebbe forse opportuno che le amministrazioni comunali convocassero non solo ingegneri, geometri o architetti ma anche naturalisti, forestali e botanici.

I fiumi e i torrenti in città e la fauna ad essi collegati sono molto importanti e svolgono un ruolo fondamentale per gli animali, come lo sono le strade, i ponti e le piazze per gli umani.  Non ci sogneremmo mai di togliere l’asfalto dalle strade, i giunti da un ponte, l’illuminazione da una piazza. Perché allora privare la fauna di elementi naturali fondamentali alla loro sopravvivenza?

Solleviamo le nostre preoccupazioni per quanto accaduto e restiamo in attesa di una risposta da parte delle due amministrazioni".

 

 

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