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Schiavonea, la rivoluzione verde coinvolge tutti: il messaggio dell'Ic "Leonetti"

C’è UNA SFIDA GLOBALE IN ATTO... una rivoluzione verde che coinvolge tutti i cittadini: modificare il nostro stile di vita e prendersi cura dell’ambiente in cui viviamo.

“Siamo orgogliosi che il nostro Istituto comprensivo statale "Leonetti" di Schiavonea, guidato dal dottor Saverio Madera, abbia risposto a questa sfida e partecipato da protagonista all’importante Progetto Nazionale che ha come obiettivo quello di creare un bosco diffuso in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e i Carabinieri della Biodiversità”, si legge in un comunicato, “Abbiamo iniziato questo percorso insieme ai Carabinieri per conoscere i nostri “tesori verdi” e lasciare un segno nel mondo aumentando il livello italiano di biodiversità e di “verde”. Abbiamo piantato una serie di alberi, contribuendo così alla creazione di un bosco diffuso in tutta Italia, fatto di piccoli alberi di specie autoctone che cresceranno con noi accompagnandoci in un percorso che ha come scopo aumentare la qualità ambientale. Ringraziamo per la partecipazione il colonnello dei carabinieri Gorpia e l’assessore alla Cultura del Comune di Corigliano-Rossano dottoressa. Alessia Alboresi.

Gli obiettivi del progetto

Il progetto dei carabinieri forestali si propone di coinvolgere gli studenti in un percorso triennale:

  • *conoscenza delle RISERVE NATURALI DELLO STATO E FORESTE DEMANIALI;
  • *scoperta degli habitat naturali più vicini al proprio territorio e delle specie animali e vegetali che li popolano;
  • *individuazione di quelle aree dove l’ambiente appare più bisognoso di cure, anche all’interno del proprio plesso scolastico

A tal fine vengono scelte le specie vegetali più consone per quell’area e metterle a dimora, prendendosene cura.
I Centri Nazionali di Biodiversità Forestale (CNBF) di Peri (VR) e Pieve Santo Stefano (AR) saranno i protagonisti di una epocale coltura di piccoli alberi e specie vegetali autoctone, individuate appositamente per idoneità all’area in cui verranno messe a dimora. I 28 Reparti Carabinieri Biodiversità contribuiranno a questa coltura, partecipando alla ricerca di particolari specie locali che rischiano di scomparire, per favorirne il ripristino e a far conoscere i vantaggi per l’ambiente derivanti dalla presenza di più specie arboree: “Più piante metteremo a dimora maggiore sarà il risparmio di CO2 e con il passare degli anni aumenterà il nostro risparmio di anidride carbonica e il beneficio per l’ambiente e per la nostra salute!.

La mappa digitale

Inoltre, la condivisione della posizione delle piante su una mappa digitale aiuterà a formare un unico grande bosco diffuso da nord a sud: un patrimonio verde di ossigeno e una riduzione dell’inquinamento. La durata complessiva del progetto sarà di 3 anni, durante i quali gli studenti avranno la possibilità di incontrare gli esperti del Raggruppamento Carabinieri Biodiversità, che coinvolgeranno i ragazzi a conoscere le caratteristiche degli ambienti circostanti e a fare attivamente qualcosa per migliorare la qualità ambientale anche di quelle aree che non sono verdi. Gli studenti potranno verificare i progressi su una mappa digitale che individuerà i luoghi in cui sono stati piantati gli alberi. Alla fine dei tre anni, la mappa sarà il risultato concreto dell’impegno degli studenti e dei Carabinieri della Biodiversità per aumentare la superficie verde e il conseguente risparmio di anidride carbonica. Grazie al contributo degli studi effettuati dall’Università della Tuscia (DAFNE), con i quali è attiva una collaborazione con il Raggruppamento Carabinieri Biodiversità, potranno essere confrontate le curve di accrescimento delle piante con i dati relativi allo stoccaggio di CO2 e spiegare agli studenti l’importanza di un bosco maturo per la qualità dell’ambiente e di conseguenza per la salute umana. Questo percorso consentirà agli studenti l’acquisizione dei valori del rispetto dell’ambiente e anche del ruolo che ognuno di noi ha per la salvaguardia della natura.

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