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'Ndrangheta a Cassano, l'omicidio di Antonella Lopardo: 30 i colpi esplosi

Salvatore Maritato e Antonella Lopardo non aspettavano visite. Stavano guardando un programma in televisione quando poco dopo le 21,30 qualcuno ha bussato: due squilli al campanello di casa. La quarantanovenne è andata ad aprire pensando all'arrivo improvviso di un parente: appena vicino al portone, da una finestra prospicente, è stata investita da una scarica di proiettili calibro 7,62 esplosi da un fucile mitragliatore Ak 47 e da pallottolle calibro 9x21 sparate da una pistola semiautomatica. La donna è stata colpita al volto e al torace. Trenta i colpi complessivamente esplosi.

Il marito ha subito compreso quanto stava accadendo ed ha cercato riparo dietro una parete. Antonella è rimasta riversa all'ingresso. I due sicari dopo la sventagliata fatta con il kalashnikov e le pistolettate sono fuggiti via insieme al complice che li aspettava a bordo di un'auto rubata (trovata poi bruciata lungo la Statale 106). I due killer erano rimasti appostati per ore in contrada Cicchitonno di Cassano. Speravano che Salvatore Maritato uscisse da casa per ucciderlo ma la pioggia battente che ha flagellato per ore la zona di Sibari ha indotto l'uomo a non spostarsi come solitamente faceva. Salvatore Maritato nel 2007 è stato coinvolto nella inchiesta "Omnia" che disarticolò la cosca guidata a Cassano e Sibari da Antonio e Vincenzo Forastefano. Per gli investigatori era Maritato il vero obiettivo degli "azionisti" della 'ndrangheta e non la moglie. Maritato venne condannato in via definitiva a 4 anni di carcere. La Procura di Castrovillari conferirà oggi l'incarico per l'autopsia.

Antonella Lopardo è la seconda donna assassinata nel Cassanese nel giro di un anno: nell'aprile del 2022 venne uccisa, nelle campagne poste al confine tra Cassano e Castrovillari, Hanene Hendli, compagna di origine marocchina del pregiudicato Maurizio Scorza ammazzato con lei. Nel gennaio del 2014 cadde sotto i colpi dei killer Ibisse Taoussa, magrebina, uccisa e bruciata nelle campagne cassanesi insieme al pregiudicato locale Giuseppe Iannicelli e al piccolo "Cocò" Campolongo, 3 anni, nipote dell'uomo.

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