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Silenzio stampa nel post Cremonese-Cosenza, Alvini sempre più in discussione. Il Cittadella bivio per l’allenatore

I rossoblù pagano a caro prezzo ingenuità e inesperienza tornando a mani vuote dalla trasferta. La classifica è ancor più pesante: ora è ultimo da solo

Si addensano le ombre intorno a Massimiliano Alvini. Il tecnico toscano è stato già messo in discussione dalla proprietà dopo il pareggio interno con il Mantova. La sconfitta con la Cremonese ha aggravato la sua posizione agli occhi dei vertici del club. Guarascio è un habitué del cambio d’allenatore. Il Cosenza in questi anni di Serie B ma non solo ha cambiato quasi puntualmente nel tentativo di invertire la rotta e rimediare ad una classifica complicata.

Lo squarcio definitivo alla panchina dell’allenatore di Fucecchio potrebbe causarlo il Cittadella sabato prossimo, salvo il caso in cui la sua posizione non dovesse precipitare immediatamente nelle prossime ore di riflessione.

Alvini, intanto, ieri non si è presentato in conferenza stampa al termine della partita. Una decisione della società che ha optato per mantenere la bocca cucita, come avviene frequentemente a questa latitudine.

Il Cosenza arranca. Ancora una volta. E sul banco degli imputati finisce l’allenatore. Un destino che ha già unito Braglia, Occhiuzzi, Zaffaroni, Dionigi e Caserta.
A Cremona, i Lupi hanno confermato di non avere risorse a sufficienza per reggere fino al novantesimo. I cambi non hanno aiutato a mantenere l’1-1 ma una buona spallata alle possibilità di resistere l’ha data anche l’espulsione di Ricciardi. Il laterale romano ha lasciato il Cosenza in dieci. Si è trattata della sesta espulsione in ordine di tempo, la quinta ad aver costretto i rossoblù a concedere un uomo agli avversari per almeno mezz’ora. Prima erano stati Venturi, Hristov, Florenzi e Caporale ad incappare nello stesso tranello. Se si aggiunge quella di Kouan alla fine del confronto con il Cesena diventano quattro cartellini rossi nelle ultime sei partite.

Impietosa anche la striscia senza vittorie: i silani non vincono dal 9 novembre (2-3 a Brescia) e hanno terminato senza subire gol per l’ultima volta a fine ottobre (0-1 alla Reggiana). Cittadella è una finale. Altrettanto importante saranno anche i match contro Sampdoria e Carrarese e poi tutte le altre.

I risultati maturati hanno dato quantomeno una mano per mantenere accesa la speranza. La salvezza diretta è lontana sei lunghezze. I playout sono rimasti a tre punti. Il mercato può dare una mano per coprire i limiti che settimana dopo settimana stanno affiorando con sempre maggiore intensità.

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