Revocati il sussidio di disoccupazione, la pensione, l'assegno sociale e anche la pensione di invalidità a presunti esponenti della cosca Muto di Cetraro, condannati giovedì scorso dal Tribunale di Paola nell'ambito del processo “Frontiera”. Sussidio tolto anche al “Re del pesce”.
I giudici, a tarda sera, hanno emesso un dispositivo di dodici pagine in cui delineano la nuova geografia del clan del Tirreno cosentino, comminando trenta condanne e dieci assoluzioni. E, per alcuni di loro, oltre al pagamento delle spese processuali e all'interdizione dai pubblici uffici, c'è stata pure la revoca di alcuni sussidi goduti fino ad ora ed erogati dallo Stato.
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