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Incendi e intimidazioni a scopo di estorsione: cinque arresti a Cassano

Incendi e danneggiamenti con l'obiettivo di estorcere denaro: cinque persone sono state arrestate a Cassano dai carabinieri a conclusioni di indagini partite dopo ripetute azioni incendiarie registrate a Castrovillari nelle ultime settimane.

Le indagini sono state coordinate dal procuratore Eugenio Facciolla e si basano su intercettazioni telefoniche e video riprese. In manette sono finiti: Cosimo Abbruzzese, Francesco Abbruzzese, Salvatore Lione, Fabiano Falcone , Francesco Cavaliere.

I cinque cassanesi fermati all'alba dai carabinieri organizzavano le intimidazioni ignari di avere su una delle auto che utilizzavano una microspia. Gli investigatori del colonnello Piero Sutera hanno registrato tutto "in diretta".

L'ultimo attentato stanotte, a colpi di pistola, contro i locali dell'Hollywood bar della città del Pollino. Il gruppo che aveva appunto allargato i propri interessi criminali da Cassano a Castrovillari si muoveva adoperando auto a noleggio pensando così di sfuggire ai controlli delle forze dell'ordine.

Quindici gli episodi delittuosi contestati d«ai magistrati inquirenti nel decreto di fermo, tra cui l'imponente incendio provocato nei giorni scorsi davanti a un autosalone. Alla espansione della criminalità nomade nel castrovillarese si oppose nei decenni passati con forza Tony Viola uomo legato alla vecchia ndrangheta che per questa ragione venne assassinato.

«Tutto - ha spiegato il procuratore di Castrovillari Eugenio Facciolla incontrando i giornalisti - è partito dall’incendio delle 12 autovetture nell’autoconcessionaria Antes di Castrovillari. In circa 15 giorni siamo riusciti a sgominare una vera e propria banda che voleva mettere a 'ferro a fuoco' l'intera città. C'era stata una vera e propria dichiarazione di guerra nei confronti delle Istituzioni».

«Una dichiarazione di 'guerra' che abbiamo raccolto e i risultati sono i cinque fermi di stamattina. Abbiamo stroncato sul nascere quel che poteva diventare un fenomeno delinquenziale di più grave entità. Come prima cosa abbiamo inteso capire come si muovevano queste persone».

«Abbiamo scoperto che noleggiavano sempre con maggiore frequenza delle automobili, questo per eludere eventuali microspie e per rendersi invisibili alle forze dell’ordine. Una volta scoperta questa cosa ci siamo attivati di conseguenza.  Nemmeno la notte scorsa si sono fermati. Mentre si era in attesa di eseguire i fermi, venivano consumati altri episodi delittuosi: alcuni spari davanti a un bar».

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