Il fiume “avvelenato”. Il depuratore gestito dalla società Consuleco a Bisignano, centro della provincia di Cosenza, avrebbe cagionato alterazioni gravissime all'ambiente e al sistema delle acque di quell'area.
Dall'impianto industriale, infatti, sarebbero state sversate nel torrente Mucone sostanze altamente nocive provenienti da siti produttivi pugliesi, campani, siciliani e calabresi. Si tratta - secondo le analisi compiute - di idrocarburi, arsenico, cadmio, piombo, nichel, in grado di provocare danni gravi al sistema nervoso ed a quello digerente. È per questo che la Procura di Cosenza ha chiesto al gip, Piero Santese, l'emissione di una misura interdittiva nei confronti della società perché non possa più contrattare con i privati e le pubbliche amministrazioni.
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