I soldi finivano in un gorgo profondo come l’universo. Le banconote sparivano di colpo, se ne perdeva traccia come in un gioco di prestigio le cui regole sono note solo a pochi eletti: a quelli che conoscono le formule giuste. Formule, che quasi sempre assumono la veste d’una minaccia che coinvolge il singolo o la famiglia intera.
«I soldi me li devi dare, vedi come devi fare, non sono problemi miei, vendi i mezzi del cantiere e portami i soldi. Lo sai che può finire male». Le paranoie sono più o meno su questo tenore. E poi sono pure condite qua e là, nella conversazione, con insulti del tipo «uomo di mmer... non vali niente...» e giù di lì. Vogliono i soldi e basta i signori dell’usura. Le rate per restituire il prestito iniziale sono infinite e a voler calcolare gli interessi ci si perde la testa.
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