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Belvedere, massoneria e appalti: proseguono le indagini

Al lavoro gli inquirenti e le difese delle persone coinvolte

L'inchiesta è condotta dalla Procura di Paola

Presunti legami tra logge massoniche coperte e la gestione degli appalti sull’Alto Tirreno cosentino. È questo il sudoku più complicato a cui si stanno applicando da giorni sia gli inquirenti che le difese delle persone coinvolte nell’inchiesta della Procura di Paola. Martedì scorso i carabinieri di Scalea si sono presentati nelle abitazioni di diversi professionisti della costa e in alcuni Comuni dell’Alto Tirreno e della Basilicata notificando un provvedimento di perquisizioni e sequestro a carico anche di due assessori del Comune di Belvedere Marittimo, di tecnici comunali di altre amministrazioni, di ingegneri, architetti e imprenditori. Per tre di loro, poi, i pm Maria Francesca Cerchiara e Antonio Lepre hanno avanzato pure un’ipotesi di reato che riguarderebbe la violazione della Legge Anselmi che vieta la costituzione di costituzioni segrete. Si tratta dell’imprenditore Luigi Cristofaro, dell’architetto Francesco Arcuri e di Vincenzo Donato Rosa. Accuse, ovviamente, tutte da dimostrare anche perché sia l’architetto Arcuri, residente a Diamante, che Luigi Cristofaro (residente a Belvedere) sono regolarmente iscritti alla Massoneria.

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