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Mongrassano, il fratricida Giuseppe Marino era "pienamente capace di intendere e di volere"

La tragedia avvenne nel marzo del 2021. Lo ha stabilito il consulente Giuseppe Stranieri nominato dal Gup di Cosenza Piero Santese che sta giudicando l'imputato in sede di rito abbreviato

Il luogo in cui avvenne l'omicidio (FOTO ARENA)

Il fratricida crudelmente lucido. Giuseppe Marino, 45 anni, che nel marzo dello scorso anno, a Mongrassano, ha travolto e ucciso con l’auto il fratello, Pasquale, di 47 anni era "pienamente capace di intendere e di volere".

Lo ha stabilito il consulente Giuseppe Stranieri nominato dal Gup di Cosenza Piero Santese che sta giudicando l'imputato in sede di rito abbreviato. Marino è difeso dagli avvocati Angelo Pugliese ed Emilio Lirangi che nei mesi scorsi ne avevano ottenuto l'assegnazione agli arresti domiciliari.

I familiari della vittima si sono costituiti parte civile assistiti dagli avvocati Guido Siciliano e Mafalda Ferraro. La pubblica accusa è invece rappresentata dal Pm Donatella Donato. Il processo riprenderà il 5 maggio per le conclusioni delle parti. Marino ha ammazzato con particolare ferocia il germano perché convinto che avesse una relazione amorosa con la figlia. Il barbaro delitto venne consumato davanti agli occhi atterriti di un bambino di 10 anni e di una donna, che si trovavano sulla vettura condotta dall’assassino. Contro la scarcerazione di Giuseppe Marino si era espresso il Pm titolare dell’inchiesta. L’esistenza di una relazione tra la vittima e la nipote è stata sempre smentita da più parti. anche se per il fratricida pare fosse diventata un chiodo fisso. Una sorta di ossessione.

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