É stato arrestato. con l’accusa di possesso illegale di sostanze stupefacenti, e posto ai domiciliari il padre della bambina di due anni che giovedì sera é stata ricoverata nell’ospedale dell’Annunziata di Cosenza per avere ingerito, in circostanze in corso d’accertamento, della marijuana. L'arresto dell’uomo, già noto alle forze dell’ordine, é stato eseguito dalla Squadra mobile di Cosenza, diretta da Gabriele Presti, dopo che nella sua abitazione, nel quartiere «Serra Spiga», è stato trovato un consistente quantitativo di marijuana e materiale per il confezionamento delle dosi da spacciare. L'arresto dell’uomo é stato successivamente convalidato dall’autorità giudiziaria. Per la madre della piccola é scattata, invece, una denuncia in stato di libertà sempre per possesso illegale di droga. La bambina, che é ricoverata nel reparto di terapia intensiva, non é in pericolo di vita, ma l’attenzione dei sanitari sul decorso delle sue condizioni cliniche è massima in considerazione della delicatezza del suo caso. La piccola, sin dal suo arrivo al pronto soccorso, é stata sottoposta agli esami tossicologici ed a tutti gli accertamenti necessari, è stata poi posta temporaneamente in coma farmacologico.
Nelle ore successive il coma farmacologico é stato sospeso e la bambina ha potuto riprendere le sue funzioni vitali, sotto lo stretto controllo dei sanitari. Erano stati i genitori a portare la bambina in ospedale, riferendo ai sanitari di essersi allarmati dopo che la figlia non reagiva agli stimoli ed affermando di non sapere il motivo. Dopo che é stata sottoposta agli esami tossicologici, si è scoperto che la bambina aveva ingerito marijuana. Una situazione che ha indotto immediatamente il personale sanitario ad avvertire il posto fisso di polizia, facendo scattare le indagini che hanno portato all’arresto dell’uomo, al quale, così come per la moglie, non viene contestato al momento nulla riguardo le modalità con cui la bambina abbia potuto ingerire un quantitativo, a quanto pare piuttosto consistente, di marijuana. Saranno gli sviluppi delle indagini a determinare, eventualmente, un aggravamento della posizione dei genitori della bambina, con la contestazione di reati più gravi. La coppia, tra l’altro, ha altri due figli in tenera età che, per volontà degli stessi genitori, sono stati affidati temporaneamente ad alcuni parenti. Non si esclude, comunque, che nei prossimi giorni, a causa della situazione di degrado familiare che la vicenda ha fatto emergere, il Tribunale dei minorenni di Catanzaro, che ha competenza distrettuale, e quindi si occupa dei casi che coinvolgono minori anche a Cosenza, possa sospendere o revocare, su richiesta della Procura, la patria potestà sui figli alla coppia di genitori coinvolta in questa delicata vicenda. (ANSA).
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