«Speriamo che questi ispettori si relazionino con noi, visto che abbiamo diversi punti che vorremmo discutere con loro». Lo dicono all’Agi gli studenti dell’istituto superiore «Valentini-Majorana» di Castrolibero (Cosenza), che ospita 1400 studenti e che dalla settimana scorsa è occupato, dopo che una delle studentesse ha denunciato di essere stata oggetto di molestie sessuali da parte di un docente.
La Procura ha aperto un’inchiesta e anche oggi i Carabinieri sono stati sul posto per le indagini documentali. La preside, che sarebbe stata già da tempo al corrente dei fatti, secondo i giovani, non avrebbe fatto abbastanza, Adesso il ministero dell’Istruzione ha annunciato l’arrivo di ispettori da Roma. I giovani dicono che l’occupazione continuerà, perché ci sarebbe anche altro: «Dei veri e propri atti di bullismo», dicono alla stampa, che negli anni avrebbero riguardato maschi e femmine.
Gli studenti sono compatti, sostenuti anche da delegazioni che arrivano, ogni giorno, da altre scuole del Cosentino. «Se la preside parlerà finalmente in modo chiaro con noi, vedremo se tornare a fare lezione, noi siamo per il dialogo», dicono i ragazzi.
I professori sono divisi. C'è chi sostiene gli studenti e chi dice: «Non avevamo sentore, evidentemente, di queste cose. Forse abbiamo perso la capacità di ascolto, purtroppo, e questo ci rammarica come educatori e insegnanti. Attendiamo con ansia un accertamento rapido dei fatti e se c'è uno tra noi che ha fatto queste cose va cacciato dalla scuola, che è fatta per loro, per gli studenti: noi siamo solo attori coprotagonisti; sono gli studenti i veri protagonisti».
C'è anche chi difende la preside e ci dice «ha fatto delle cose buone, questa è una scuola d’eccellenza, e lei ama e difende i ragazzi, mi preoccupo adesso anche per la sua salute, lasciatela stare».
Al liceo c'è la giovane che ha presentato la denuncia ai Carabinieri. Dice di essere «fiera di aver potuto essere un esempio per gli altri», confermando che diversi studenti avrebbero qualcosa da raccontare, anche perché ci sarebbero degli eloquenti messaggi inviati dal docente molestatore via telefono e forniti alla Procura. «Docenti, studenti e genitori mi stanno dando tanta solidarietà e questo mi sostiene», conclude la giovane.
«Nelle ultime ore il Liceo di Castrolibero è balzato rapidamente agli orrori delle cronache nazionali per un caso che definire inquietante è un eufemismo. Le presunte molestie subite da alcune giovani studentesse calabresi e perpetrate, stando a quanto finora appreso, da un docente, sono quanto di più aberrante possa accadere in un luogo sacro come la scuola, presidio di educazione e sicurezza da che mondo è mondo». Lo afferma Giusi Princi, vicepresidente della Regione Calabria con delega all’Istruzione.
«Da educatrice - prosegue Princi - e persona legata al significato più profondo di Istituzione scolastica, l’amarezza per fatti del genere è duplice. Come Regione, in particolare io in quanto titolare della delega all’Istruzione, seguiremo passo passo l’evolversi della vicenda e non accetteremo che rimanga alcuna ombra al riguardo. Va fatta piena luce su quanto accaduto. Bene ha fatto il Ministro Patrizio Bianchi - sottolinea Princi - ad inviare gli ispettori, rafforzando l’azione già intrapresa dall’Usr. E noi saremo, come sempre, qui a supporto della chiarezza e della verità. Sono fatti che devono essere approfonditi nel più breve tempo possibile e su questo confido nel lavoro che stanno svolgendo gli inquirenti. Successivamente andranno affrontati anche dal punto di vista sociologico e psicologico, a supporto della Comunità scolastica tutta del Liceo di Castrolibero, la cui normalità è stata profondamente turbata e la quale serenità va necessariamente ristabilita»
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