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'Ndrangheta, maxi-blitz a Cosenza: 190 arresti della Dda di Catanzaro. C'è anche il sindaco di Rende Manna. Sequestro beni per 72mln NOMI

Altre dodici persone sottoposte a obbligo di dimora

Cosche sott'assedio. La Dda di Catanzaro, diretta da Nicola Gratteri, ha ordinato l'esecuzione di misure cautelari nei confronti di 202 persone (139 in carcere, 51 ai domiciliari, 12 sottoposte a obbligo di dimora) ritenute appartenenti o contigue alle consorterie di 'ndrangheta operanti nel Cosentino. Le misure restrittive, emesse dal gip distrettuale, Alfredo Ferraro, su richiesta del procuratore Gratteri, dell'aggiunto Vincenzo Capomolla e dei pm antimafia Vito Valerio e Corrado Cubellotti con il supporto del pm di Cosenza, Margherita Saccà, sono state notificate a indagati residenti nel Cosentino e in tutto il territorio nazionale. L'operazione ha visto impegnati i carabinieri, i finanzieri e i poliziotti dei comandi provinciali e della questura di Cosenza e del Gico. Le investigazioni riguardano un periodo compreso tra il 2017 e il novembre del 2021 e sono state sviluppate attraverso intercettazioni ambientali e telefoniche, pedinamenti, videofilmati, intercettazioni telematiche e dichiarazioni di collaboratori di giustizia. I delitti contestati sono associazione di tipo mafioso, estorsioni, usura, esercizio abusivo del credito, danneggiamenti, reati in materia di armi e munizionamento, delitti contro la persona, contro il patrimonio, contro la pubblica amministrazione, traffico di stupefacenti, riciclaggio, reimpiego di denaro in attività economiche, intestazione fittizia di beni, scambio elettorale politico-mafioso, aggravati dalle finalità di agevolazione mafiosa.

I nomi degli indagati

In carcere: Antonio Abruzzese detto “Strusciatappine”, Antonio Abbruzzese detto “Tonino”, Antonio Abbruzzese (classe 1984), Fiore Abbruzzese (detto Ninnuzzo), Franco Abbruzzese detto a Brezza o il Cantante, Francesco Abbruzzese, Luigi Abbruzzese detto Pikachu, Marco Abbruzzese detto lo Struzzo, Nicola Abbruzzese, Rocco Abbruzzese, Rosaria Abbruzzese, Saverio Abbruzzese, Claudio Alushi, Armando Antonucci, Salvatore Ariello, Ariosto Artese, Luigi Avolio, Ivan Barone, Giuseppe Bartucci, Giuseppe Belmonte, Gianluca Benvenuto, Massimo Benvenuto, Luigi Berlingieri, Massimo Bertoldi, Antonio Bevilacqua, Cosimo Bevilacqua, Fabio Bevilacqua, Fiore Bevilacqua, Francesco Bevilacqua, Leonardo Bevilacqua, Luigi Bevilacqua, Nicola Bevilacqua, Agostino Briguori, Giuseppe Broccolo, Andrea Bruni, Salvatore Calandrino, Ernesto Campanile, Carmine Caputo, Giuseppe Caputo, Andrea Carpino, Francesco Casella, Alessandro Catanzaro, Patrizio Chiappetta, Daniele Chiaradia, Antonio Chiodo, Massimo Ciancio, Francesco Ciliberti, Fabiano Ciranno, Antonio Colasuonno, Francesco Curcio, Marco D’Alessandro, Adolfo D’Ambrosio, Massimo D’Ambrosio, Cesare D’Elia, Massimiliano D’Elia, Alessio De Cicco, Andrea De Giovanni, Pietro De Mari, Antonio De Rose, Armando De Vuono, Sergio Del Popolo, Michele Di Puppo, Umberto Di Puppo, Carlo Drago, Giovanni Drago, Rosetta Falvo, Cristian Ferraro, Simone Ferrise, Remo Florio, Fabrizio Fuoco, Oscar Fuoco, Gino Garofalo, Giovanni Garofalo, Rosanna Garofalo, Fabio Giannelli, Alberigo Granata, Andrea Greco, Francesco Greco, Francesco Gualano, Silvia Guido, Francesco Iantono, Giuseppe Irillo, Antonio Illuminato, Sergio La Canna, Fabio Laratta, Massimiliano Lo Polito, Gianluca Maestri, Antonio Manzo, Cosimo Manzo, Stefano Antonio Marigliano, Antonio Marotta, Mauro Marsico, Andrea Mazzei, Francesco Mazzei, Ivan Montualdista, Alfredo Morelli, Alessandro Morrone (1972), Alessandro Morrone (1988), Roberto Junior Olibano, Francesco Patitucci, Damiana Pellegrino, Mario Perri, Giuseppe Perrone, Erminio Perri, Enzo Piattello, Mario Piromallo, Roberto Porcaro, Antonio Presta, Gennaro Presta, Giuseppe Presta, Remo Prete, Sergio Raimondo, Paolo Recchia, Andrea Reda, Michele Rende, Francesco Ripepi, Denny Romano, Antonio Russo, Stefano Salerno, Eugenio Satiro, Marco Saturnino, Costantino Scorza, Luca Simerano, Mario Sollazzo, Alessandro Stella, Francesco Stola, Alberto Superbo, Francesco Tassone, Francesca Tiralongo, Marco Tornelli, Ivan Trinni, Alberto Turboli, Danilo Turboli, Sandro Vomero, Roberto Zengaro, Antonio Zinno.

Ai domiciliari finiscono: Marta Abbruzzese, Rosina Arno, Danilo Bartucci, Piero Bertoldi, Luigina Bevilacqua, Aurelia Braccioforte, Andrea Bruni (1983), Pasquale Bruni (1970), Pasquale Bruni (1979), Gianluca Campolongo, Damiano Carelli, Francesco Carelli, Andrea Vincenzo Caruso, Michele Castiglione, Maria Rosaria Ceglie, Andrea Cello, Cesare Conte, Antonio Covelli, Francesco De Cicco, Pasquale De Rose, Patrizia Drago, Renato Falbo, Eugenio Filice, Anna Fiorillo, Angelo Frontino, Salvatore Garofalo, Giovanni Grandinetti, Umile Lanzino, Silvia Lucanto, Massimo Giuseppe Maione, Marcello Manna, Lauretta Mellone, Giuseppe Midulla, Giuseppe Mondera, Pino Munno, Francesco Pompeo Occhiuzzi, Silvio Orlando, Francesco Papara, Sandro Perri, Antonio Pignataro, Francesco Reda, Ines Reda, Paolo Reda, Cristian Francesco Ruffolo, Rosa Rugiano, Orlando Scarlato, Mario Trinni, Francesco Veltri, Massimo Volpentesta, Cristian Vozza.

Obbligo di dimora nel comune di residenza per: Fabrizio Abate, Fabrizio Gioia, Simone Greco, Roberta Maritato, Bruno Mollica, Francesco Morabito, Ciro Pignataro, Antonio Carmine Policastri, Marcello Rizzuti, Salvatore Sesso, Francesco Sorrentino,

Divieto dell’esercizio della professione forense infine per l’avvocato Paolo Pisani.

L'inchiesta

L'inchiesta ricostruisce gli assetti delle consorterie di 'ndrangheta operanti – attraverso una struttura “confederata” e con una cassa comune detta “bacinella” - nell'area urbana del capoluogo bruzio. La ipotizzata “confederazione” vedrebbe insieme i gruppi Patitucci-Porcaro, Presta, Di Puppo-D'Ambrosio alleati con il cosiddetto clan degli zingari riconducibile alla famiglia Abbruzzese alias “banana”. Decine i danneggiamenti con finalità estorsive compiuti contro concessionarie di auto, supermercati, farmacie, bar, parrucchieri, negozi di generi alimentari, negozi di abbigliamento, autovetture e mezzi meccanici, ricostruiti dagli investigatori. Non solo: la magistratura antimafia ha individuato un vero e proprio sistema di gestione di prestiti privati a tassi usurari tenuto in piedi investendo parte dei profitti ricavati dal traffico di droga e dalle estorsioni. Ingerenze della criminalità organizzata sono state rilevate nei servizi di security in occasione di manifestazioni, eventi o presso discoteche della Provincia, nel cui ambito la consorteria, avvalendosi della propria forza di intimidazione, agiva a favore di una “sua” società di security la quale beneficiava di un incremento delle commesse, con contestuale estromissione dal mercato di ogni altro “concorrente”; la consorteria si sarebbe adoperata per garantire l’ottenimento sicuro di finanziamenti “INVITALIA”, parte di quali “riscossa e incamerata”, a titolo di “corrispettivo” per il servizio “di intermediazione” svolto; nella gestione di alcune attività commerciali (fra cui quella di noleggio abusivo di sdraio ai familiari dei malati ricoverati presso l’ospedale civile di Cosenza) e la partecipazione in altre iniziative imprenditoriali (complesso turistico sito nella fascia costiera tirrenica, ove avevano investito sia la cosca Lanzino/Patitucci che quella dei “Muto” di Cetraro), ove riallocare e reimpiegare risorse di provenienza illecita. Alcune attività commerciali erano anche state saltuariamente adibite a luoghi “sicuri” di incontro fra consodali. La criminalità organizzata si sarebbe pure inserita nella gestione dell’intero settore dei giochi e delle scommesse “gaming” nella provincia di Cosenza, ed in particolare nel capoluogo, attraverso la creazione di un cartello di imprese riconducibili a soggetti collegati alle 'ndrine. Il collegamento con le cosche "confederate" avrebbe consentito:

  • *l’esecuzione di azioni punitive nei confronti di soggetti che si erano resi responsabili di tentativi di furto (attraverso manovre di alterazione nel funzionamento delle apparecchiature da gioco) presso i locali controllati dai sodali;
  • *la contribuzione volontaria, da parte degli imprenditori “autorizzati”, alla cosiddetta. “bacinella” delle cosche, per il sostentamento delle famiglie di soggetti detenuti;
  • *l’intestazione fittizia delle attività economiche di fatto riconducibili ad elementi contigui all’associazione criminale;
  • *l’esercizio dell’attività di usura, anche in danno di persone con problemi di dipendenza dal gioco.. Oltre all'esecuzione delle misure restrittive gli investigatori hanno notificato provvedimenti di sequestro preventivo d’urgenza di beni mobili, immobili e rapporti finanziari per un valore complessivo di 72 milioni di euro. I sigilli giudiziari sono stati apposti a 78 fabbricati, 44 terreni, 1 yacht, un aeromobile ultraleggero, 1 natante, 70 autoveicoli, 7 motoveicoli, 39 complessi aziendali di imprese attive nel settore del “gaming”, 20 ditte individuali e ulteriori 57 quote di partecipazione relative a 74 soggetti giuridici attivi nei settori edile, della ristorazione, del commercio di autoveicoli ed al dettaglio.  I boss  che la Dda di Catanzaro indica come punti di riferimento della consorteria - elevata a parere dei Pm a vero e proprio "Sistema" criminale - sono Francesco Patitucci, Adolfo D'Ambrosio, Roberto Porcaro, Umberto Di Puppo, Tonino Presta, Mario Piromallo, Luigi Abbruzzese tutti gravitanti nell'area del capoluogo. Tra gli indagati sottoposti a misura cautelare (arresti domiciliari) figurano pure tre esponenti politici: il sindaco di Rende e attuale presidente dell'Anci calabrese, Marcello Manna (candidato con liste civiche collegate al centrodestra); l'assessore ai Lavori pubblici dello stesso comune, Pino Munno e l'attuale assessore alla manutenzione e al decoro urbano di Cosenza, Francesco De Cicco.

Boss spiati per mesi. Tra gli arrestati anche l'imprenditore Artese

Il lavoro svolto dagli investigatori è assolutamente straordinario: i boss cosentini e rendesi sono stati "spiati" per mesi, con microspie, pedinamenti, videofilmati. Una "cimice" è stata inserita persino nel salotto di casa del capobastone Francesco Patitucci. I pm guidati da Nicola Gratteri hanno pure ricostruito tutta la presunta rete economica delle cosche, individuando ditte e prestanomi e monitorando a distanza spostamenti e consegne di denaro. Tra le persone arrestate figurano pure quattro donne e l'imprenditore Ariosto Artese fratello dell'assessore di Rende e segretario cittadino del PD. Importante a riscontro delle attività tra investigative pure l'apporto fornito dai collaboratori di giustizia Daniele Lamanna, Adolfo Foggetti, Franco Pino, Anna Palmieri, Celestino Abbruzzese, Giuseppe Zaffonte, Mattia Pulicanò.

L'imprenditore Briguori era il “braccio economico” del gruppo

Sott'inchiesta nella veste di presunto braccio economico del gruppo riconducibile a Roberto Porcaro figura l'imprenditore dell'Alto Tirreno cosentino Agostino Briguori, soprannominato "Berlusconi"

Tutte le persone coinvolte nell'inchiesta si protestano innocenti e tali devono essere ritenute  sino alla conclusione definitiva della vicenda giudiziaria.

I beni sequestrati: da uno yacht all'aereo ultraleggero

Ci sono anche uno yacht e un aeromobile ultraleggero tra i beni sequestrati nell’ambito dell’operazione condotta oggi contro le cosche di 'ndrangheta del cosentino. Il provvedimento di sequestro preventivo d’urgenza disposto dal pm è stato eseguito dai finanzieri del Gico del Comando provinciale di Catanzaro e dello Scico di Roma.
Si tratta di beni immobili, aziende, società, beni mobili registrati, riconducibili a numerosi indagati, per un valore stimato in oltre 72 milioni di euro. Tra i beni sequestrati figurano 78 fabbricati, tra i quali 5 ville, 44 terreni, per un’estensione complessiva di 26 ettari, in vari comuni della provincia di Cosenza, 57 quote di partecipazioni in attività produttive e commerciali al dettaglio e all’ingrosso in diversi settori (ristorazione con somministrazione, bar, abbigliamento produzione energia elettrica, agricoltura, lavanderie e lavanderie industriali, servizi nel settore dello spettacolo, noleggio attrezzature per spettacoli ed eventi, formazione culturale, edile), 39 complessi aziendali, anche di imprese del settore del gaming (scommesse on-line e sale giochi e biliardo), 20 ditte individuali attive nei vari settori delle attività produttive e commerciali (ristorazione, strutture turistiche e ricettive, agricoltura, bar, supporto rappresentazioni artistiche, intermediazione finanziaria), 7 associazioni non riconosciute, impegnate prevalentemente in ambito sportivo/ricreativo, uno yacht, un aeromobile ultraleggero, un natante, 70 autovetture, 7 motoveicoli.

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