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Omicidio Lisa Gabriele a Montalto, chi era il complice dell'ex poliziotto?

Nell’inchiesta sulla morte della ragazza ’ipotizza il concorso di un’altra persona. Impossibile al momento sapere chi era e quale fosse il compito del presunto favoreggiatore dell’ex agente Maurizio Mirko Abate

L'ex poliziotto Maurizio Mirko Abate

L’ex agente della polstrada avrebbe avuto un complice. Ma la sua identità è ancora nascosta tra le pieghe dell’inchiesta, quella sul femminicidio di Lisa Gabriele, chiusa nei giorni scorsi. Almeno una persona, dunque, si nasconde nel cono d’ombra che l’indagine della Procura non è riuscita a illuminare. Nelle carte dell’inchiesta s’ipotizza che l’ex agente della polstrada Maurizio Mirko Abate – principale indagato e da intendersi innocente fino all’accertamento definitivo dei fatti – sia stato aiutato a mettere in scena il femminicidio della ventiduenne trovata cadavere il 9 gennaio del 2005 in un boschetto nel territorio di Montalto Uffugo. Gli inquirenti, però, da un lato ipotizzano la presenza di un ulteriore elemento umano sulla scena del crimine, ma poi non si spingono oltre, non scavano in quello strano abisso dei fatti. Non vi è alcun accenno sull’identità – che si tratti di un uomo o una donna, un parente di Abate, un amico, un collega, chissà – dell’interprete di questo ruolo che, in ogni caso, non apparirebbe secondario nell’economia d’una vicenda che, tra insabbiamenti vari e complicità complesse, s’è trascinata fin troppo a lungo. Identificare il complice (o i complici), affidargli compiti e mansioni, inquadrarlo all’interno della scena, servirebbe – la circostanza è fin troppo ovvia – a dare una luce diversa a questa strana storia caratterizzata, prim’ancora che da un femminicidio, dell’alternanza di rapporti sentimentali malati, dal consumo smodato di droga, da perversioni sessuali sfogate in strani posti e circoli privati e soprattutto – a giudicare da quel che emerge dall’indagine – dalla violenza.

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