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Autostazione Cosenza, bastano le ‘ronde’? “No, serve una postazione fissa” FOTO | VIDEO

La villetta di via Giulia, ma ancora – e soprattutto – via Guido D’Orso, via delle medaglie d’Oro, piazza della Provincia e via Adolfo Quintieri. La toponomastica della città le ha catalogate in maniera differente ma vivono sotto lo stesso cielo del precariato e dal degrado. Luigi Mastrandrea, commerciante e presidente dell’associazione “Brutia commercianti”, spiega il ruolo vitale rappresentato dalla zona: «Ogni giorno, accoglie diverse migliaia di persone. Bambini, anziani e soggetti fragili per cui è fondamentale dotare la zona di una sicurezza adeguata perché è il fulcro dell’attività economica cittadina. Convoglia quotidianamente i cittadini dell’enorme provincia, composta da 150 comuni. Per questo motivo, anche un ente istituzionale come la Provincia deve prestare ampia attenzione al fenomeno. Purtroppo gli episodi delle ultime settimane hanno fatto emergere con chiarezza la mancanza di controlli. Con la presenza delle forze dell’ordine abbiamo avvertito i primi miglioramenti. Ritengo sia ideale una postazione fissa per sorvegliare l’area».

«Dall’amministrazione comunale abbiamo trovato un’apertura per non continuare a rendere l’autostazione il luogo dell’abbandono e del degrado. Per moltissimo tempo abbiamo pagato la mancanza di controlli. I primi miglioramenti sono tangibili tuttavia rimane molto da fare per dotare del comfort necessario l’arteria», continua Antonio Caracciolo, proprietario di un bar. Rincara la dose Celestino Carratta, titolare di una cartoleria e commerciante presente in quel punto del territorio da oltre 35 anni. «Si tratta di un problema serio del quale per lungo tempo ci siamo fatti portavoce ma che a lungo è rimasto inascoltato dalla politica locale. Chiediamo di rendere vivibile una zona ormai fuori controllo. Lo spaccio di droga avviene costantemente. Prostituzione, scippi in continuo aumento e violenze sono all’ordine del giorno. La bellezza di una città passa attraverso la vivibilità a 360 gradi di ogni suo angolo. Non esistono residente di serie A e serie B perché tutti pagano i tributi e le tasse in egual misura», rivendica il commerciante. Anche Massimo Urso lavora da tantissimi anni su via delle Medaglie d’Oro e suggerisce un piano per combattere il verificarsi di nuovi episodi inquietanti: «La situazione più incresciosa si registra in maniera principale nel punto in cui sono poste le corsie dell’autostazione e all’incrocio con via Quintieri. Non bisogna trascurare però neppure la villetta di via Giulia all’interno del quale sono frequenti dei movimenti sospetti. La sorveglianza attuata attraverso dei posti di blocco rende la vita difficile per noi commercianti perché la gente ha paura di fermarsi. Serve piuttosto un distaccamento della Polizia posto in questa posizione nevralgica per garantire il flusso dei pendolari e di chiunque altro frequenti questa zona senza timore per la propria sicurezza».
L’allarme suscitato dai recenti episodi rischia di nuocere agli esercenti. Luca Barbuscio, titolare di una cappuccineria, non è soddisfatto. «Chiacchierando con alcuni colleghi, ho avuto modo di constatare che per tutti si è registrato un copioso calo del giro d’affari da quando è circolato il primo video e sono subentrati i posti di blocco. Perché non si ripercuota su di noi è necessario che venga istituita una postazione fissa della polizia. Il problema della sicurezza non è di oggi ma è radicato in questa parte dalla città da vari decenni, il web ha fatto da cassa di risonanza, mi auguro possa contribuire a ripristinare l’ordine». «Un cambiamento si è già verificato in questi ultimi giorni ma teniamo che possa essere soltanto un fuoco di paglia. Bisogna mantenere l’attenzione a livelli di guardia intorno alla zona», ha concluso il parrucchiere Christian Perri.

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