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I retroscena del colpo al clan Muto, Gratteri: "Coi soldi mantenevano i detenuti"

"Gente ha subito e ha visto l'arroganza di questi criminali che pretendevano di estorcere denaro" ha detto il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri a margine della conferenza stampa dell'operazione "Katarion" che ha fatto luce su un giro di spaccio ed estorsioni ad opera della cosca Muto nella zona del Tirreno Cosentino.

L'operazione ha portato a un'ordinanza di custodia cautelare per 33 persone legate alla cosca Muto "Stiamo ancora a parlare dei Muto, le cui azioni criminali servivano a mantenere i detenuti in carcere. Ma in questa operazione abbiamo arrestato decine di trafficanti di droga" ha detto ancora Gratteri.

"La cosca Muto opera ancora con fare arrogante - ha commentato invece il procuratore aggiunto Vincenzo Capomolla - A denunciare tutto è stata una donna che tentava di salvare il proprio nipote dalla droga, altrettanto importante è la denuncia che abbiamo avuto da un imprenditore di Scalea che ha opposto resistenza alle estorsioni" ha aggiunto

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